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EDICOLE VOTIVE

Tra il sacro e il profano

C’è ancora qualcosa che ogni visitatore può sco-prire accanto ad un profumatissimo piatto della tradizione culinaria, ad un lungomare ancora in-contaminato, ad una rilassante passeggiata tra il verde degli ulivi della campagna circostante. La-sciatevi condurre in un inaspettato itinerario tra edicole votive, cappelle, dipinti murali, iscrizioni che rappresentano i segni religiosi di un antico sentire non ancora scomparso. Nel territorio si contano una quindicina di cappelle e edicole sparse sia nella centralissima Via Rinaldi che nelle vie secondarie, via Timpone, via Torre di Mezzo. Sono per lo più costituite da immagini in gesso, in legno e altri materiali poveri. Esse sono collocate in nicchie scavate nei muri esterni del-le abitazioni, vicino alla porta d’ingresso, con evidente funzione bene augurante di protezione divina degli occupanti.

Le edicole votive, dette anche “fiureddi”, non si discostano dalle rappresentazioni tradizionali della devozione popolare, e riguardano il culto di Maria, della Sacra Famiglia, di San Francesco di Paola, del Sacro Cuore di Gesù. Davanti alle im-magini troviamo lampade votive, sempre più spesso elettriche, e vasi di fiori. Capita anche, di vedere affisso accanto ad un’edicola, un ferro di cavallo nel solco dell’ata-vica  prudenza contadina: “Se non funziona il sacro con gli imprevisti della vita, pun-tiamo almeno sul profano!”