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LA STORIA

La zona dove adesso sorge MARAUSA fu abitata fin dai tempi antichissimi dai Cartaginesi prima e dai Romani poi. Testimoniano la presenza di questi antichi abitanti alcune tracce che affiorano dal terreno sotto le vanghe dei contadini o quando gli aratri portano alla superficie il terreno dagli strati più profondi. Queste tracce sono frammenti di vasi di terracotta e resti di tombe.

Il nome di MARAUSA deriva dall’arabo “MARA U ZACK” che significa “pascolo povero” o “pastura scarsa”. Si pensa allora che i primi a dare il nome a questa zona siano stati gli Arabi e che essi siano stati per lo più pastori.

Da antiche mappe geografiche si sa che allora la piana di MARAUSA era piuttosto paludosa. Il fiume Birgi, a poco a poco, con i detriti trasportati dalle alluvioni l’ha fatta sollevare alquanto e l’ha resa coltivabile.

Molti nomi delle contrade vicine testimoniano la presenza degli Arabi in questa zona:

RAGATTISI = FERMATA NONA

BALLOTTA = QUERCIA, GHIANDA

MISELISCEMI = TORRENTE, LUOGO DOVE SCORRE ACQUA

Sono di origine araba anche molti cognomi:

BARRACO = MUGNAIO

SAFINA = NAVE O VASCELLO

Una traccia che testimonia la presenza stabile di abitanti a MARAUSA risale all’incirca al 1500: è la TORRE DI MEZZO che si chiamava allora dell’ALCA GROSSA.

Altro edificio che ci parla della storia di MARAUSA è la “VECCHIA CHIESA”, che si trova sotto l’incrocio dell’autostrada, lungo la strada che conduce all’ultima opera ripulita e ristrutturata: "IL BEVAIO" che si trova ad un centinaio di metri dalla vecchia  Chiesa.